Prima di entrare nel merito di cosa sia e a cosa serva la zincatura elettrolitica, è opportuno fare un passo indietro e ripassare la definizione di zincatura.
Il termine è riferito a un particolare processo galvanico finalizzato ad applicare un rivestimento in zinco su una superficie metallica (generalmente di acciaio, ma non solo), col fine ultimo di proteggerla dalla cosiddetta “corrosione galvanica”. In termini pratici, la zincatura previene e limita la formazione di microcelle elettrolitiche ad azione anodica nei bordi del grano.
Ciò avviene perché lo zinco è, per sua natura, meno elettronegativo dell’acciaio e pertanto, nel caso in cui si verifichi una rottura o una porosità del film protettivo, agirà come anodo sacrificale nella corrosione, prevenendo danni alla superficie in acciaio.
Esistono diverse modalità di eseguire la zincatura. Le principali sono:
- Zincatura a caldo
- Zincatura a freddo
- Zincatura a spruzzo
- Zincatura elettrolitica
Cos’è la zincatura elettrolitica e quali sono le sue applicazioni
Nel processo della zincatura elettrolitica, il materiale da trattare viene inizialmente sottoposto a una serie di operazioni preliminari che includono:
- Pre-sgrassamento
- Decapaggio
- Sgrassamento
Successivamente, il manufatto così preparato viene immerso in una soluzione elettrolitica che contiene sali di zinco.
La terza e ultima fase consiste nella creazione di un passaggio di corrente tra il pezzo e la soluzione, finalizzato a far depositare lo strato di zinco sulla superficie metallica del pezzo.
In pratica, la zincatura elettrolitica è un trattamento per immersione in bagni appositamente formulati, nel corso dei quali la deposizione dello zinco sul pezzo avviene per effetto delle corrente elettrica in un elettrolita che favorisce la corretta disposizione, ripartizione ed aspetto estetico degli spessori.
Potrà inoltre essere svolta in diverse modalità o tipologie di impianto:
- Zincatura elettrolitica a freddo con impianti automatici statici: i pezzi da lavorare vengono agganciati su appositi telai appesi a barre movimentate da carroponte per l’intero ciclo di lavorazione. I telai porteranno la corrente ai pezzi sottoposti al trattamento, che avviene a freddo. Il risultato ottenuto è di alta qualità sia estetica che funzionale, e questa modalità è particolarmente ideale per manufatti di grandi dimensioni, con filettature fini o molto delicati.
- Zincatura elettrolitica a freddo con impianto rotobarile: in questo caso, i pezzi sono collocati su appositi agganci che permettono il contatto elettrico. Quest’ultimo è caricato all’interno di un barile la cui caratteristica chiave è quella di ruotare sul proprio asse. Va da sé che i pezzi da trattare dovrebbero sempre avere pesi e geometrie adeguati al rotolamento così da garantire un risultato uniforme e impedire la creazione di matasse e rotoli. I principali vantaggi di questa modalità consistono essenzialmente nella riduzione sensibile di manodopera necessaria a caricare singolarmente ogni pezzo da lavorare.
A prescindere dalla modalità con cui avviene, la zincatura elettrolitica deposita una superficie di zinco che sarà variabile a seconda degli specifici requisiti tecnici che il pezzo trattato dovrà soddisfare, generalmente calcolati in funzione della sua tenuta alla corrosione. In ogni caso, il trattamento dovrà sempre garantire la massima uniformità, e dunque la protezione completa del manufatto.
Questo processo galvanico è ampiamente utilizzato nel settore meccanico perché facilmente applicabile, completamente sicuro e molto versatile. I pezzi ottenuti tramite zincatura elettrolitica garantiscono inoltre eccellenti prestazioni di tenuta alla corrosione, e pertanto un’ottima performance applicativa. Non solo: tra tutte le tipologia di zincatura disponibile, quella elettrolitica è uno dei trattamenti caratterizzati da minore impatto ambientale.
Nonostante il materiale più utilizzato in questa tipologia di trattamento sia l’acciaio, la zincatura elettrolitica può essere eseguita con successo su tutte le leghe ferrose.